17 novembre: oggi è la festa del gatto nero

Il 17 novembre è il giorno dell’anno dedicato al gatto nero. Questa giornata è stata scelta nel 2003 dall’Aidaa (Associazione Di­ritti Animali e Ambiente) per esorcizzare l’ignoranza e la superstizione legate al micio nero.

Perché il 17 novembre?

“Il mese di novembre è notoriamente il meno allegro di tutti, scrivono i volontari de I gatti di Osiride, è quello che muove il maggior numero di scongiuri ed il giorno 17 è stato scelto appositamente per sfatare tutti i miti che hanno accompagnato il gatto nella storia. C’è inoltre da dire che proprio in questo mese, in corrispondenza con il primo novembre, ogni anno vengono denunciate migliaia di scomparse di gatti neri.”

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Gatto nero con occhi gialli

A differenza degli anni scorsi, quest’anno Aidaa non farà alcuna manifestazione ma chiede a tutti gli amanti degli animali di accendere un cero in ricordo degli oltre 30.000 gatti neri vittima degli esseri umani. “In questa decima edizione del gatto nero day – dice Lorenzo Croce, promotore ed inventore della giornata e presidente di Aidaa- invitiamo tutti gli italiani e tutti coloro che possiedono un gatto nero ad accendere alle 22 una luce per tutti i gatti neri uccisi per i riti satanici, per le pellicce, per le superstizioni stupide degli uomini ed infine per essere mangiati. Li vogliamo ricordare cosi con una luce perche’ il loro ricordo non muoia mai”.

Perché si dice che il gatto nero porti sfortuna?

Ma da dove viene questa triste nomea che il nostro amico gatto nero si porta appresso? Oscar Grazioli sul Giornale scrive: “Che il gatto nero porti sfi­ga se ti attraversa la strada, deri­va probabilmente dai tempi in cui si utilizzavano le carrozze e l’illuminazione per le strade era scarsa. I gatti neri di notte non si vedevano e se un gatto fi­niva sotto le ruote di una carroz­za, poteva provocare un inci­dente in quanto i cavalli si spa­ventavano e si imbizzarrivano. Un altro motivo riguarda i pirati turchi (la Turchia è storicamen­te paese­ molto ricco di gatti pro­venienti dall’Asia) che usavano portare a bordo delle navi gatti neri per cacciare i topi, pensan­do ch­e i roditori avessero più dif­ficoltà a vederli nel buio”.
Quan­do sbarcavano in una città per saccheggiarla, anche i gatti scendevano dalla nave e così ve­dere in giro un gatto nero diven­ne presagio di sventura. Il gatto, di qualunque colore, è stato venerato da tantissime civiltà, la più famosa di certo quella egi­zia in cui il felino era rappresen­tato da una dea (Ba­stet). La leg­ge proteg­geva i gatti e chi solo attentava alla loro vi­ta, era punibile con la morte.

Un altro bellissimo gatto nero

Il periodo di gran lunga più buio per il gatto, specialmente se ne­ro con gli occhi gialli, inizia nel Medioevo, quando il Cristiane­simo si contrappone duramen­te alle religioni pagane. I gatti neri seguono, di pari passo, il destino delle streghe, cui si rite­neva i felini fossero indissolu­bilmente legati. Papa Gregorio IX, con la bolla Vox in Rama, condanna il gatto nero quale in­carnazione di Satana e ne pre­tende lo sterminio (assieme al­le loro padrone, le “streghe” appunto!). Innocenzo VI­II scomunica tutti i gatti e le sue misure vengono incorporate nel Malleus Maleficarum (Il Martello delle Streghe), il libro usato dalla Santa Inquisizione per scovare eretici e streghe da bruciare sul rogo”.

Quindi, inutile dirlo, sono sempre gli esseri umani a causare danni, il fatto che il gatto nero abbia bisogno di essere festeggiato ne è la prova. Ma noi gattofili, che li amiamo e li veneriamo a prescindere dal colore del mantello, siamo ben felici di approfittare di un giorno di festa per poter dare doppia dose di coccole ai nostri mici!