Aleppo: bombardata l’ambulanza di Mohammad

Che in Siria i bombardamenti siano ben lungi dal cessare, i telegiornali non lo nascondono. Si cerca di colpire aree in cui siano in atto attività militari nemiche, e non la popolazione delle città. Ma non sempre fila tutto liscio. Aleppo, città siriana che conosciamo per essere la residenza del Mohammad Alaa, il gattaro di Aleppo. Del suo grande cuore abbiamo già parlato, ed è quindi con rammarico che dobbiamo darvi una notizia disastrosa: durante i bombardamenti del 2 maggio, l’ambulanza comprata neanche due mesi fa con il denaro raccolto nel gruppo FB dedicato a Mohammad e gestito da Alessandra Abidin è stata distrutta.

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Fonte: http://www.radiopopolare.it/

L’ambulanza portava il marchio del rifugio “La casa dei gatti Ernesto“, nato ad Aleppo come luogo sicuro la popolazione felina del luogo e battezzato in onore di Ernesto, il micio tanto amato da Alessandra. Un luogo in cui anche Monnalisa, la micia triste, può sentirsi sicura.

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“La casa dei gatti Ernesto”. Fonte: https://in.pinterest.com

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Alessandra Abidin ed Ernesto. Fonte: http://www.laprovinciacr.it/

Mohammad, con quell’ambulanza, non solo trasportava cibo per gatti e animali feriti, ma aiutava anche persone in necessità di cure mediche, portandole lontano dalla zona pericolosa di turno. Non ci perde, quindi, solo Mohammad con la distruzione del mezzo di trasporto, bensì tutta Aleppo.

Inutile dire che, sul gruppo FB (è necessario richiedere l’iscrizione al gruppo per visualizzare i post), è già partita una seconda raccolta fondi volta a comprare un’ambulanza nuova. Metà della cifra è già stata raggiunta, ma un aiuto per questi mici “vittime di guerra” serve sempre. Purtroppo non è possibile portarli via da lì, o inviare oggetti concreti. L’unica possibilità sono donazioni, nelle forme e nei mezzi spiegati all’interno del gruppo. Alessandra Abidin vive a Cremona ma comunica giornalmente con Mohammad e fornisce notizie con regolarità, fa da sempre il possibile per rendere nota la sua situazione. Ha anche rilasciato un’intervista a “Considera l’armadillo”.

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Chi volesse aiutare, insomma, sa come fare. E per chi crede, perché non rivolgere una preghiera a favore di Mohammad? Certamente ha bisogno di tutto l’aiuto possibile, vivendo nell’inferno di Aleppo.