Dewey Readmore Books, il gatto bibliotecario

I gatti, si sa, entrano nelle nostre vite nelle maniere più inusuali. E Dewey Readmore Books, l’ormai celeberrimo gatto che ha ravvivato e dato vita alla biblioteca di Spencer (Iowa), non fa eccezione. Dewey, proprio come il sistema di catalogazione bibliotecaria ormai in uso ovunque, è entrato nella vita della città di Spencer tramite nondimeno che la buca di restituzione dei libri della biblioteca, in una notte gelida del gennaio del 1988.

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Lo misi sul tavolo, dove lui riuscì a stento a reggersi sulle zampette. I cuscinetti di tutte e quattro le zampe si erano congelati, e nel corso della settimana successiva sarebbero diventati bianchi e poi si sarebbero spellati, eppure lui riuscì a fare una cosa sbalorditiva: lentamente, cominciò a guardarci una per una e mosse qualche passetto traballante. (Io e Dewey, Vicki Miron).

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Il suo posto nel cuore di Vicki Myron e le sue colleghe bibliotecarie l’ha conquistato subito, quello della città intera, consiglio comunale compreso, dopo poco tempo. La città lo ha ufficialmente adottato quando ha contribuito in massa, sotto invito della biblioteca, a battezzare il micetto. E col tempo, ha vinto anche le paure allarmistiche di alcuni cittadini di Spencer su come il ristagno di peli in un ambiente pubblico avrebbe scatenato allergie e problemi di salute vari: lo ha fatto con la sua peculiarità di sapere, sempre e immancabilmente, chi avesse bisogno di compagnia e conforto in forma di qualche strusciata o persino di una siesta felina sulle gambe. Tra i bambini riuniti per la lettura pomeridiana, si avvicinava sempre al più solo e sconsolato; tra i visitatori della biblioteca, al più burbero e taciturno sciogliendone il cuore. Forse possedeva davvero una capacità soprannaturale di comprendere chi aveva davanti, perché lui, così schizzinoso in merito ai giochini, quando una bambina viaggiò fino a Spencer dal lato opposto del paese con un topolino in dono, ci giocò come fosse il più bel regalo ricevuto.  Non che chi si aggirava in biblioteca senza un solo problema al mondo sia mai rimasto deluso, perché il Dew, così era familiarmente chiamato, concedeva una carezza a tutti. 

Col tempo, la fama per Dewey è arrivata proprio grazie ai turisti. E così il micio dal folto pelo rosso ha fatto la sua comparsa prima sulle cartoline della biblioteca, poi in forma di storie nel giornale locale e in testate come Cat Fancy e Country. Neanche la televisione l’ha ignorato, come testimoniano ad esempio il servizio dedicatogli dalla Sioux City Television e il documentario Puss in Books: Adventures of the Library Cat. Di più, la notizia del gatto di biblioteca Dewey non si è limitata a spandersi negli Stati Uniti, ma ha attirato persino l’attenzione della tv giapponese.

C’è un aneddoto curioso, in merito all’occasione in cui è stato girato il filmato dalla tv giapponese. Dewey era solito salutare, letteralmente, con la zampina la sua umana Vicki: del resto, alla chiusura della biblioteca il micio dimorava a casa Myron con Vicki e la figlia Jodi. Il cameraman giapponese si perse tuttavia il momento, e pretendeva che Dewey lo ripetesse. Ovviamente, senza risultato: a che pro, sembrava dire Dewey guardando Vicki, dovrei salutarti di nuovo se sei già qui con me?

Un gatto un po’ viziato, il magico Dew: terribilmente selettivo in termini di cibo rifiutava il pesce, adorava alla follia gli elastici, l’albero di Natale e i gomitoli di lana rossa. Questo non gli ha impedito di conquistare l’intera città e diventare il primo ponte di conversazione tra Vicki e la figlia adolescente inquieta Jodi.

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Ma la magia, si sa, non è eterna: è il novembre 2006 quando un ormai 19enne Dewey, ormai vittima di un tumore allo stomaco, viene addormentato per sempre. Sopravvive, ancora oggi, tramite il romanzo struggente e divertente al contempo di Vicki Myron Io e Dewey e volumi per bambini, tra cui Dewey’s Christmas at the Library in cui il micio rosso decora l’albero di Natale utilizzando un gomitolo di lana rossa.