Felix, tre mesi sul balcone al gelo invernale

Di storie in cui un animale, in seguito alla morte del suo umano, viene trattato come spazzatura inutile dai parenti del deceduto e scaricato in gattile, o in strada come un peso morto, se ne sentono troppe. Talvolta, al povero micio va persino peggio di così; succede che i parenti nemmeno si preoccupano di portare via il micio dall’appartamento, limitandosi a ignorarne la presenza e i bisogni e sottoponendolo a una lenta agonia. Il povero Felix, dopo la morte della sua umana e l’entrata nella sua vita e nella sua casa di un’anziana parente, per poco non è rimasto ucciso dalla negligenza e dal cuore di pietra. La terrificante vicenda che stiamo per narrarvi ha avuto luogo a Vimercate (Monza Brianza).

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Felix. Fonte: http://www.enpamonza.it/

Dopo la morte della sua umana, nel mese di novembre 2015, Felix era stato ceduto a quella parente con tanto di modulo di cessione; peccato che la donna neanche conoscesse il sesso del gatto, un dettaglio che preannuncia la scarsa gentilezza che gli avrebbe in futuro rivelato. E infatti, conclusa la questione burocratica, la signora non ci ha messo molto a trasferire Felix, la sua lettiera e la sua ciotola in balcone, nonché a chiudersi la portafinestra alle spalle.

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La lettiera come la trovò l’ENPA. Felix. Fonte: http://www.enpamonza.it/

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La ciotola del cibo. Felix. Fonte: http://www.enpamonza.it/

La lettiera veniva pulita quando capitava, la ciotola riempita quando la signora se ne ricordava. E la portafinestra non si è mai, mai riaperta per lasciare assaporare a Felix almeno un po’ di calore ogni tanto. Felix se ne stava perennemente rannicchiato in un angolo, nel tentativo di ripararsi il più possibile dal freddo. Ha passato così tre mesi, fino al 30 gennaio 2016.

La salvezza del povero micio è stata l’ENPA di Monza e Brianza, che alla fine è riuscita a risalire alla residente dell’appartamento di cui faceva parte il balcone in cui quel gatto, che a tratti si vedeva ma più spesso restava tanto chiuso in un angolo da essere solo una macchia immobile, era prigioniero. Non sappiamo chi abbia segnalato la cosa, o perché ci siano voluti tre mesi, ma tant’è. L’ENPA ha trovato su quel balcone uno scenario terrificante: escrementi ovunque, una lettiera non pulita da settimane e una ciotola vuota ed incrostata. E Felix, che era talmente infreddolito da essere vicino all’ipotermia e che, probabilmente in shock, non ha opposto nessuna resistenza quando lo hanno finalmente portato via da quell’inferno gelato.

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Felix. Fonte: http://www.enpamonza.it/

Grazie alle cure del gattile di Monza Felix, fisicamente parlando, sta bene e si è ripreso. Il trauma subito è però un altro discorso: ancora non riesce a mangiare se non è solo, e nei suoi occhi c’è ancora la paura di tornare su quel balcone. Ovviamente, neanche a dirlo, cerca casa, e ha bisogno di una persona paziente e amorevole.

Quello che viene da chiedersi è come ci siano voluti tre mesi ai vicini di casa per accorgersi che ogni giorno, a tutte le ore, col sole o con la pioggia, sul terrazzo di quella donna dal cuore di pietra ci fosse un gatto. Per quanto potesse essere rannicchiato e chiuso in un angolo, com’è possibile che nessuno lo abbia mai visto muoversi almeno qualche volta? Vergogna quindi alla sua carceriera, certo, ma anche al vicinato che non ha avuto occhi abbastanza, o forse ha scelto di liquidare la faccenda come una cosa da niente.

Per qualsiasi info, contattare l’ENPA di Monza.