” Il giornale dei gatti “, una poesia di Gianni Rodari

Il popolo gattofilo ben informato sa già che Gianni Rodari, oltre a essere un autore di racconti per bambini, ha scritto più di una deliziosa opere narrative in cui i gatti sono protagonisti. Ne è un esempio lampante il commovente racconto Il paradiso delle crocchette che tocca il tema della dipartita dei nostri amici a quattro zampe; e ora è giusto rendere nota al pubblico gattofilo che ci legge anche la poesia di Gianni Rodari Il giornale dei gatti. Ve la proponiamo con le bellissime illustrazioni di Elisa Rocchi.

I gatti hanno un giornale
con tutte le novità
e sull’ultima pagina
la “Piccola pubblicità”.

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“Cercasi casa comoda
con poltrone fuori moda:
non si accettano bambini
perché tirano la coda.”

Fonte: http://elisa-rocchi.blogspot.it/2012/05/il-giornale-dei-gatti-di-gianni-rodari.html

“Cerco vecchia signora
a scopo compagnia.
Precisare referenze
e conto in macelleria.”

“Premiato cacciatore
cerca impiego in granaio.”
“Vegetariano, scapolo,
cerca ricco lattaio.”

Fonte: http://elisa-rocchi.blogspot.it/2012/05/il-giornale-dei-gatti-di-gianni-rodari.html

I gatti senza casa
la domenica dopopranzo
leggono questi avvisi
più belli di un romanzo:

per un’oretta o due
sognano ad occhi aperti,
poi vanno a prepararsi
ai notturni concerti.

Fonte: http://elisa-rocchi.blogspot.it/2012/05/il-giornale-dei-gatti-di-gianni-rodari.html

Ancora una volta, Rodari utilizza un linguaggio leggero, privo di note drammatiche e che in alcuni perfino ironizza sulla natura furbetta dei gatti: chi altri potrebbe chiedere “poltrone fuori moda” o di ricevere, tra le referenze, il “conto in macelleria”, se non un gatto?

Eppure, agli occhi degli adulti è evidente che Il giornale dei gatti esplora un tema che di allegro ha davvero poco. Diversi tra i gatti senza casa vivono situazioni drammatiche, e in alcuni casi, quando manca uno stallo, rischiano di essere rimessi in strada e morire lì, soli, prima che qualcuno li accolga al sicuro, tra quattro mura di un appartamento.

Il fatto che in questo racconto la voce narrante non siano gli esseri umani bensì i gatti, che per una volta non tocchi agli umani esprimere le loro richieste bensì stia ai felini raccontare cosa vogliono da una casa, forse altro non è che il grido di aiuto dei randagi mascherato da poesia simpatica.