Gorizia: muore Lazzarina, colpita da fucile a piombini

Polazzo, frazione di Fogliano Redipuglia, cittadina in provincia di Gorizia, parrebbe a tutti gli effetti il paradiso dei gatti. Diversi sono gli abitanti che hanno accolto gatti nelle loro case, e che offrono regolarmente cibo ai randagi della zona; soprattutto, fatto più unico che raro, non si è mai sentita una lamentela, o un litigio, di cui fossero oggetto gli animali. Una circostanza probabilmente facilitata dal fatto che non ci sono orti o comunque aree di attività in cui un gatto possa “creare disturbo”. Ed è proprio questo che rende la morte di Lazzarina, gattina tigrata di 5 mesi, ancora più raccapricciante.

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Lazzarina. Foto presa da http://ilpiccolo.gelocal.it/

Era una mattina come tante e in via Fornaci, la strada principale di Polazzo, genitori e bambini stavano attendendo la scuolabus. Assieme allo scuolabus è arrivata lei, Lazzarina: terrorizzata e sofferente camminava col solo ausilio delle zampe anteriori, trascinandosi dietro schiena e zampe posteriori. La piccola, nonostante avesse evidentemente subito una violenza, si era rivolta proprio agli umani in cerca di aiuto. E l’aiuto e la compassione, tra le lacrime dei bambini e il trasporto di emergenza presso un veterinario di Monfalcone, non sono mancati. Non sono però stati sufficienti a salvare Lazzarina, che non ce l’ha fatta. Non sappiamo se fosse “di proprietà” di qualcuno, o se si trattasse di una randagia conosciuta, e proprio per questo ha colpito il cordoglio della cittadina.

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Tutti, data la qualità “cat friendly” della zona hanno pensato a un investimento, un caso sfortunato. E invece la visita dal veterinario ha evidenziato un’orribile verità: la presenza di un proiettile di piombo nella spina dorsale.

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La radiografia. Foto presa da http://ilpiccolo.gelocal.it/.

Il proiettile è stato consegnato ai Carabinieri, ed ora non si può che sperare in un’indagine. Alla vicenda si sono interessate anche le associazioni  Gruppo Ambiente di Ronchi dei Legionari e Gati de Monfalcon.

Per ora tutto ciò che si ha in mano, però, sono ipotesi: come l’idea che siano responsabili i residenti della zona, considerando come i gatti a Polazzo siano benvoluti da tutti, o i cacciatori, se non altro perché il proiettile in oggetto viene utilizzato con fucili ad aria compressa e quindi armi che un cacciatore solitamente non utilizza. Proprio il fatto che si tratti di un fucile ad aria compressa potrebbe rendere difficili le indagini, perché ne esistono modelli a libera vendita.

Colpisce senza dubbio la crudeltà del gesto, come se il responsabile avesse deciso che Lazzarina doveva morire proprio lì e in quel momento.
Ogni tipo di informazione sarà più che gradito.