La gatta, di Giovanni Pascoli. Una poesia sullo sconfinato amore materno

Esistono pochi sentimenti al mondo più profondi dell’amore di una madre. Una madre, di qualsiasi specie ella sia, sente nel profondo un desiderio primigenio, istintivo di offrire al suo cucciolo tutto ciò di cui ha bisogno e anche oltre; e può diventare, davvero, una nemica selvaggia e pericolosa qualora il frutto del suo grembo sia in pericolo.

Tutto questo, e molto altro, celebra la festa della mamma. E noi di GcomeGatto, così come a Natale abbiamo proposto una serie di poesie feline, abbiamo deciso di festeggiare le mamme gatte con la poesia La gatta, di Giovanni Pascoli.

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Era una gatta, assai trita, e non era
d’alcuno, e, vecchia, aveva un suo gattino.
Ora, una notte, (su per il camino
s’ingolfava e rombava la bufera)

trassemi all’uscio il suon d’una preghiera,
e lei vidi e il suo figlio a lei vicino.
Mi spinse ella, in un dolce atto, il meschino
tra’ piedi; e sparve nella notte nera.

Che nera notte, piena di dolore!
Pianti e singulti e risa pazze e tetri
urli portava dai deserti il vento.

E la pioggia cadea, vasto fragore,
sferzando i muri e scoppiettando ai vetri.
Facea le fusa il piccolo, contento.

Fonte: Pinterest.com

C’è soltanto una cosa che una madre desidera più di stare vicino a suo figlio e vederlo crescere: e cioè che sia al sicuro e viva la vita che merita, piena di amore e calore, senza mai soffrire la fame o la sete. E così mamma gatta, che sa bene come il suo cucciolo rischi di venire ucciso dalla violenza della tempesta, lo affida a chi, il suo istinto le dice, può salvarlo e amarlo come a lei non è più permesso di fare (“Mi spinse ella, in un dolce atto, il meschino
tra’ piedi; e sparve nella notte nera.“).

Pascoli, nelle strofe successive all’addio di mamma gatta al suo piccino, mantiene un tono cupo, accentuato dalla descrizione del clima e dell’ambiente che così bene rispecchiano il suo dolore.

Eppure, nonostante tutto, questa poesia quasi straziante, La gatta, di Giovanni Pascoli termina su una nota addolcita, con l’immagine del micetto che, contento, al caldo, e in salvo, fa le fusa.

Immensi auguri, a tutte le mamme del mondo.