L’assassino di gatti di Lodi

Le colonie feline sono entità protette da specifica legislazione, ma nonostante questo sono ben lontane da essere oasi sicure per gli animali. Lo dimostra ancora una volta di più il triste accaduto presso la colonia felina e associazione “Oasi del Micio Felice” di Lodi, in zona Martinetta, non lontano dal fiume Adda, colpita da un assassino, o più assassini, senza pietà.

oasi micio felice

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L’incubo inizia nella notte tra il 30  e il 31 ottobre appena trascorsi. Quella che attende le volontarie al mattino è una sorpresa amara: ben due sono stati i corpicini ritrovati nel corso della giornata. La prima vittima è uno dei cinque gattini ospitati nel recinto dedicato agli ospiti dell’oasi più giovani proprio al fine di proteggerli; sul suo corpo non c’è sangue, è forse stato un calcio ben mirato a togliergli la vita. La sorpresa più cruenta arriva purtroppo nel pomeriggio, quando compare sotto gli occhi delle volontarie il cadavere di un micio che era tenuto in cura presso l’Oasi, e proprio per questo confinato in gabbia. Il povero animale, ritrovato ricoperto di sangue, è stato massacrato a suon di botte. Altri due felini mancano all’appello, e sebbene ancora altri corpi non se ne siano visti il timore di non rivederli mai più è lancinante.

La tempistica richiamerebbe forse un rito di Halloween, ma sono due i fatti che sbugiardano l’ipotesi. Il primo è che, per quanto ne sappiamo, nessuna delle volontarie ha dichiarato che si trattasse di gatti neri. Il secondo riguarda proprio l’orribile morte del micio malato: perché andare a cercare proprio l’unico animale tenuto in gabbia, se non per compiere un deliberato atto di violenza con l’intento di attaccare l’Oasi? C’è da aggiungere che, stando alla volontaria Chiara Medaglia, problemi col vicinato non ce ne sono mai stati e da rubare all’oasi non c’è proprio nulla.

A occuparsi della faccenda ci hanno pensato i carabinieri, ed inoltre un veterinario dell’Asl eseguirà un’autopsia sui mici uccisi al fine di trarre tutte le informazioni possibili. Nel frattempo, le volontarie chiedono a chiunque abbia informazioni di condividerle e non scegliere l’omertà.

Scovando un po’ più a fondo nel pozzo di notizie che è Internet scorre poi sotto gli occhi questa lettera inviata a nome dell’Oasi al quotidiano “Il cittadino di Lodi”. Sembrerebbe che non siano i primi atti di vandalismo ai danni della colonia, sebbene in passato non si siano mai spinti a queste misure, e che le richieste di un maggiore controllo sull’area e di maggiore sensibilizzazione a favore dei mici siano state ignorate dal Sindaco.

Questa volta, si spera, la morte dei mici servirà almeno a smuovere qualche cuore in più.