Le autorità australiane stanno decimando i gatti randagi

Chi segue fedelmente GcomeGatto da tempo, avrà già sentito parlare delle problematiche di gestione dell’Australia in merito ai gatti randagi. Il problema risiederebbe nel fatto che, purtroppo, la loro indole di cacciatori li porta a ridurre sensibilmente il numero di esemplari di alcune specie di volatili in via di estinzione. Tristemente, la soluzione che ha guadagnato più consensi è sempre stata una via violenta, ovvero l’eliminazione fisica dei randagi. Oggi, purtroppo, lo possiamo confermare: le autorità australiane stanno decimando i gatti randagi. 

Le autorità australiane stanno decimando i gatti randagi

Fonte: AP Photo/Department of the Environment, C. Potter – The Associated Press

In Australia, si muove libero sul territorio un numero di gatti che va dai 2 ai 6 milioni. E questi gatti, ogni giorno, cacciano le loro prede scegliendole tra ciò che natura offre. È così dal ‘700, quando i colonizzatori portarono con sé i primi felini domestici che mai abbiano messo piede in questo continente, e alcuni esperti calcolano che il nostro amato Felis silvestris catus abbia contribuito in buona misura a far estinguere dalle 22 alle 34 specie autoctone. Secondo uno studio del 2017, ogni anno ucciderebbero circa 377 milioni di uccelli e 649 rettili.

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Il problema, quindi, potrebbe essere reale. Tuttavia, come soluzione, le autorità australiane stanno decimando i gatti randagi, con modalità per loro davvero dolorose.

Inizialmente, era stato ordine a corpi addestrati di intrappolare i gatti vaganti per poi “giustiziarli” a suon di spari. Ora, è stato approvato persino l’avvelenamento.

In un mese, vengono distribuite per via aerea, in aree ritenute di alta densità dal punto di vista della popolazione felina, circa 500.000 salsicce di carne di canguro, grasso di pollo, erbe e spezie… condite con il cosiddetto “veleno 1080”, noto anche come fluoroacetato di sodio. Il “veleno 1080” causerebbe, stando a una petizione che ne chiedeva l’abolizione, “attacchi simili a quelli epilettici, spasmi muscolari, liquefazione ed espulsione degli organi interni”. Il tempo di decesso, secondo varie fonti, varia tra i 15 minuti, le 5 ore o persino giorni, se ingerito da mammiferi di taglia considerevole.

Come se questo non bastasse, lo stato del Queensland offre ricompense in denaro a chi contribuisca alla riduzione della popolazione felina.

L’obiettivo è, in un anno, arrivare a eliminare 2 milioni di gatti.

Le autorità australiane stanno decimando i gatti randagi

Fonte: https://www.stuff.co.nz/

Non c’è necessità di commentare la crudeltà di questo corso di azioni, è evidente. E purtroppo, nonostante le numerose petizioni online e le richieste degli animalisti, il governo australiano ha scelto di non desistere da questo proposito.

Eppure noi ci chiediamo: è davvero possibile che non esistesse altro modo? E siamo certi che la diffusione di quel veleno non arrivi a danneggiare anche altre specie, magari anch’esse in pericolo di estinzione quanto quelle che si cerca di proteggere con questa atrocità?