Mesagne: due mici, una gattara, un’ingiusta multa

Sappiamo bene come sia dura la vita di strada per i mici, compresi quelli di colonia. Alcuni sono abbastanza fortunati da avere cibo e acqua garantiti su base giornaliera, ma i pericoli restano comunque tanti. E spesso, l’unico riparo morbido per loro è la terra dura. Si può quindi biasimare una volontaria di Mesagne che ha deciso di regalare un riparo in più a Pepito e Grigiolino, i due mici di cui si prende cura?

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Fonte: http://aidaa-animaliambiente.blogspot.it/

Non poteva certamente donare loro un comodo divano, o una poltrona, perciò si è limitata a qualcosa di semplice e più limitato nelle dimensioni: una cassettina di plastica di 42x25x35 cm. Questa cassettina.

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Fonte: http://aidaa-animaliambiente.blogspot.it/

Colpevole di non aver chiesto precedente autorizzazione per occupare il luogo pubblico, la signora è stata costretta a rimuovere la cassettina e pagare 125,00 euro di sanzione.

Si tratta di una vicenda incresciosa, che contrasta con un comma specifico della Legge Quadro 14 agosto 1991, n° 281. Parliamo del comma, nonché con la formulazione base della stessa legge.

“Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente.“

Comma 10: “Gli enti e le associazioni protezioniste possono, d’intesa con le unità sanitarie locali, avere in gestione le colonie di gatti che vivono in libertà, assicurandone la cura della salute e le condizioni di sopravvivenza.” 

Una sanzione come questa impedisce di fatto alla signora di tutelare Pepito e Grigiolino, perché ai mici viene negato qualcosa di semplice come un riparo. Non solo: sebbene il comma 10 dichiari che enti e associazioni “possono”, e non “devono”, collaborare con le amministrazioni e le USL locali, la reazione dell’amministrazione comunale è ben lontana da una mano tesa per il bene dei randagi di Mesagne.

Una storia, insomma, che davvero sconforta.Per chi volesse saperne qualcosa di più, l’argomento è stato trattato anche dall’Aidaa di Brindisi. Noi non possiamo che sperare che a Mesagne il vento cambi il più presto possibile.