Ostia: avvelenata la colonia di via F. D’Aragona

In questo articolo, facciamo un viaggio indietro nel tempo, precisamente approdando nell’ottobre 2015. Una precisione che serve a fini temporali, ma forse non fa che fare male al cuore; perché purtroppo la storia che stiamo per raccontarvi è quella dell’ennesimo avvelenamento di una colonia felina, stavolta a Ostia. Conosciamo già, per dirne una, il caso di Formigine, siamo ormai consapevoli che il mondo non è gentile con gli animali, eppure ogni volta sentire queste notizie fa male.

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Fonte: http://www.ilfaroonline.it/

I mici della colonia di via Fernando D’Aragona, a Ostia, non erano nemmeno tantissimi. Quattro in tutto, sembra. Erano una colonia riconosciuta dal Comune e accudita da residenti della zona con costanza e con amore. Erano mici amati, tanto che i cittadini che si occupavano di loro hanno lavorato attivamente, per diverso tempo, affinché trovassero tutti una loro famiglia. A posteriori, impossibile non ringraziare il buon cuore, perché proprio quell’impegno ha evidentemente salvato alcuni dei gatti col solo fatto di toglierli dalla strada. Dei quattro, uno è stato rinvenuto morto, gli altri tre sono scomparsi.

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Il Wwf Litorale Romano ha commentato con amarezza il disgraziato episodio, facendo notare come il responsabile, oltre a soffrire di un’intolleranza vergognosa verso gli animali, ignori evidentemente i benefici che le colonie feline portano al territorio. Le colonie, infatti, servono non solo a offrire una vita più dignitosa ai gatti ma anche a controllarne la popolazione, evitando così un proliferare incontrollato del randagismo, che si sa, non è gradito ai più per più di una ragione.

Davanti a un orrore simile, tuttavia, la voce più forte è quella del disgusto per un comportamento violento come questo. Non solo. Legislativamente parlando, la legge quadro 281/1999 e la legge regionale del Lazio 34/1997 proteggono le colonie. Innanzitutto, è vietato allontanarli dai luoghi nei quali trovano abitualmente rifugio, cibo e protezione; è consentito nutrire e curare i gatti nel rispetto delle regole igieniche, nello specifico si può lasciare stabilmente un piccolo contenitore dell’acqua, mentre è d’obbligo rimuovere i contenitori del cibo dopo i pasti. Il loro maltrattamento è perseguito con la reclusione da tre mesi a un anno o la multa da 3.000 euro a 15.000 euro. L’uccisione è invece punita con la reclusione da tre a diciotto mesi.

Ora non resta che sperare che il responsabile venga trovato dalle forze dell’ordine di Ostia e sconti la prigione che gli spetta.

Ciao, micetti. Buon ponte.